DAL MONDO ECONOMICO, SCIENTIFICO, AZIENDALE E DAL NOSTRO "PENSATOIO"
Venerdi - Maggio 20, 2011 20:11     Visto:577     A+ | a-

DAL MONDO ECONOMICO, SCIENTIFICO, AZIENDALE E DAL NOSTRO "PENSATOIO", ABBIAMO SCELTO PER VOI :
 
 
 √ In regalo per voi : Il metodo Navigator per lo sviluppo organizzativo e la strategia.  La situazione che si è 
    venuta a creare nelle società occidentali a seguito delle nuove pressioni competitive rende 
    improcrastinabile  l'esigenza di trovare, da parte delle aziende, metodi molto più efficaci rispetto a quelli 
    del passato non solo  per rendere più produttivo il capitale umano ma anche e soprattutto per sviluppare
    strategie e piani di azione che non mostrino lacune e cedimenti nel momento della loro messa in pratica,
    cioè nel momento della verità. In altre parole non ci sono più margini per errori e bisogna partire già da
    subito con il piede giusto. In questo ci viene in aiuto il metodo Navigator che rappresenta una notevole
    discontinuità rispetto alle prassi sin qui adottate. Chiedere in segreteria.
 
 √ Secondo una curiosa legge della statistica, conosciuta come  principio di Pareto  o anche legge 80/20, a
    determinare 1'80% di un  qualsiasi risultato è sempre e solo un 20% (con qualche aggiustamento) degli 
    elementi che vi concorrono. Per esempio in una rete di vendita l'80% del fatturato è determinato dal 20%
    dei punti vendita; in un portafoglio clienti, l'80 % dei ricavi deriva dal 20% dei clienti; in un assortimento
    o gamma di prodotti è il 20% di questi ad assicurare l'80% delle vendite; nell'economia mondiale l'80%
    della ricchezza globale è detenuta dal 20% della popolazione e così via. La stessa curiosa legge regola
    anche il rapporto tra un qualsiasi risultato ( si pensi al risultato del lavoro manageriale) e le azioni attivate
    per ottenere il risultato: può non essere un granché confortante il saperlo ma tra tutte le innumerevoli
    attività quotidiane di un manager sarà solo ad un 20% di esse che egli dovrà l'80% di ciò che alla fine
    riesce ad ottenere. Bene. A questo punto fare l'analisi ABC (determinare cioè qual è quel 20% di elementi
    che assicura l'80% del risultato, detti elementi A e poi di seguito fare la stessa cosa per quelli B e C) è un
    gioco  da ragazzi quando si tratta  di prodotti, di clienti, di punti vendita o di altri elementi dei quali è
    possibile conoscere con precisione il loro contributo (espresso in percentuale) alla totalità. Ma quando si
    tratta di azioni o di comportamenti ? Cioè di quello che riempie pressoché l'intero orizzonte lavorativo di
    un manager ? Questo è precisamente il motivo per cui i manager riescono a rispettare il principio del
    lavorare per  priorità con una relativa facilità quando si applicano su prodotti, filiali, clienti, ecc. cioè su
    elementi facilmente misurabili ma non ci riescono quasi mai quando si tratta di stabilire il livello di
    attenzione (in durata e in profondità) da assegnare alle tante questioni che affollano le loro giornate. Ma se
    il principio di Pareto è vero (e lo è) allora non essere in grado di stabilire qual è la piccola parte di attività
    che assicura la  gran parte del risultato può essere il discrimine tra i manager preziosi per una azienda
    (pochi) e gli altri (la  maggioranza). C'è un sistema per padroneggiare questa faccenda?  Sì, c'è ed è questo. 
Per prima cosa cercate di stabilire con precisione quale debba essere per voi il risultato  nel particolare contesto in cui  vi trovate ad operare. Attenzione, non è una cosa così scontata come sembra, non si tratta
di soli numeri ed è  decisivo legare il risultato così definito ad un periodo stabilito (per esempio l'anno). 
Fatto questo dedicate pure tempo e attenzione a tutto ciò che vi avvicina al risultato così come lo avete definito e non state troppo a piangere se dovete invece sacrificare (per mancanza di tempo) questioni che
vi portano fuori strada (rispetto a ciò che avete chiaro in mente). L'agire in questo modo vi farà entrare nel
ristretto novero dei realizzatori e dei leader, persone un po' speciali che si differenziano dalla norma e ciò
non avverrà per voi in modo indolore. L'essere quasi sempre in anticipo sui tempi degli altri e quasi
sempre sfasati sulla valutazione da dare agli eventi  (priorità) non è precisamente la  maniera più adatta per 
essere percepiti come persone innocue e concilianti e più di uno tra  i vostri collaboratori dovrà
probabilmente darsi una regolata circa il suo modo di intendere il lavoro, circa ciò che bisogna ottenere e
circa quando deve essere ottenuto. Esiste una qualche qualità che è  assolutamente necessaria perché si
 possa diventare dei  realizzatori avendo compreso l'importanza di selezionare ciò che è decisivo  per il
 risultato? Sì e questa qualità è la consapevolezza continua di cosa sta  realmente accadendo attorno a sé. In
 questa  "comprensione" che avviene completamente in automatico e senza nessun momento o periodo di 
  oscuramento, il manager "vede" come in un processo continuo e  contestuale ciò che bisogna ottenere, ciò 
 che si sta realmente ottenendo, ciò che bisogna fare subito per evitare di mettere a rischio il risultato e 
  infine ciò che deve essere eventualmente sacrificato come male  minore. E' molto facile, lo capirete, che 
  chi ha questa attitudine si trovi spesso nel seccante ruolo del guastafeste… 
 
√ La citazione memorabile, 6 - «Se devi ingoiare il rospo, ingoialo finché è piccolo e tenero».
                                                                                             
                                                                                   Thomas Jefferson    
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