DAL MONDO ECONOMICO, SCIENTIFICO, AZIENDALE E DAL NOSTRO "PENSATOIO"
Venerdi - Febbraio 25, 2011 20:31     Visto:580     A+ | a-

DAL MONDO ECONOMICO, SCIENTIFICO, AZIENDALE E DAL NOSTRO "PENSATOIO", ABBIAMO SCELTO PER VOI :
 
 √ In regalo per voi : Come si decide in azienda. Qual è il fattore critico più importante nel processo che
    porta a prendere le decisioni in azienda? Una ricerca rivela alcune cose interessanti di cui i manager
    farebbero bene a tenere conto. Chiedere in segreteria.
 
 √ Strategia, 3 - Avere o non avere una strategia. Chi ha una strategia è una persona felice perché è liberato
    dallo stress che si genera quando i comportamenti sono preda di spinte contraddittorie che si elidono a
    vicenda con grande spreco emotivo ed economico non essendo riconducibili ad un qualche fine superiore
    che fa da bussola di riferimento nell'agire. Chi ha una strategia è come se fosse guidato da una saggezza
    interna che gli permette di non abbattersi quando sembra che le cose vadano male e nemmeno di buttarsi
    giulivamente dietro opportunità che non lo sono per nulla. Avere una strategia permette di ricondurre tutto
    ciò che si fa, anche di faticoso o magari sgradevole o anche apparentemente inutile ad un disegno
    realizzativo che è presente solo nella mente ma che riempie di significato tutte le azioni, tutti gli sforzi.
    Tipico della strategia è che gli altri non la vedono e questo è il motivo per cui chiamano visionari coloro
    che ce l'hanno. E anche che chi ha una strategia  finisce alla lunga per essere un leader, proprio perché,
    nello sforzo di "far vedere" coloro che non vedono, esercita una funzione di guida, che creerà altri leader,
    in un vero e proprio sistema virtuoso. Infine, avere una strategia consente di valutare con facilità se
    procedere o meno con una qualsiasi iniziativa: sì se questa avvicina all'obbiettivo, no se lo rende più
    lontano. Una persona di valore è tendenzialmente,  ineluttabilmente portata ad avere una visione strategica
    ed infatti quasi sempre è anche una persona felice, che pensa positivo. Capi azienda e manager devono
    assolutamente avere una strategia.
 
√  Autosviluppo, 1- Tutti gli esperti di ergonomia e di salute mentale concordano su una cosa: sul lavoro, ciò
    che più contribuisce al benessere e alla creatività è la sensazione di «governare» ciò che accade in
    opposizione al suo contrario, l'essere governati  (dai tempi stretti, dalle cose che urgono, ecc.). Una delle
    scoperte più interessanti è che l'«essere governati» spesso è più una condizione autocreata che reale.
    Sembra cioè che la persona stessa, a forza di essere spinta a reagire, alla fine sviluppi una sorta di reazione
    coatta, una sindrome dove l'agitazione produttiva non ha più una motivazione reale, assomigliando  così
    piuttosto ad una specie di copione psicologico. Qualcosa insomma di molto vicino alla famosa gravidanza
    isterica. Non possediamo dati circa l'insorgenza quantitativa del fenomeno ma a giudicare dal fatto che
    entrando in qualsiasi azienda/ufficio non c'è una persona che non sembri occupata senza un attimo di
    tregua (soprattutto a scrutare dentro schermi di computer neanche dovessero scoprire in tempo il missile
    nemico in  avvicinamento) la faccenda deve essere preoccupante. Comunque vi poniate rispetto al
    problema, un piccolo training vi sarà d'aiuto per invertire la nefasta tendenza ad essere controllati dalle
    cose invece che a controllare le cose (vera o fittizia che sia la causa). L'esercizio si chiama Fai nulla per
    due minuti  e consiste in questo: smettete semplicemente di fare o pensare alcunché, sedetevi
    correttamente prendendo coscienza del vostro corpo e della forza di gravità (cercate di percepirla) ,
    socchiudete gli occhi , concentratevi nel respiro e diventate, per una volta, padroni di voi stessi. Uscite da
segue
 
    questo esercizio con due o tre respiri profondi e proverete una strana sensazione di dominio e di energia
    che per qualcuno potrebbe essere una sensazione completamente nuova. Ah, dimenticavamo, evitate di
    farvi sorprendere da  capi o dipendenti mentre fate l'esercizio.
 
√  La  pulce nell'orecchio, 3 - Ci sono i produttori e ci sono gli imprenditori. Chi opera nel business è bene
    che abbia le dee chiare se sta nell'una o nell'altra categoria. Beninteso, senza nessun giudizio di valore.
    Non c'è una prima o una seconda classe. Solo, se sei un imprenditore o decidi di diventarlo dopo essere
    stato uno straordinario produttore devi accettare l'idea che le regole del gioco per il cambiamento della
    categoria sono li che ti aspettano e non hanno alcuna  intenzione di lasciarti passare indenne.
 
√  La citazione memorabile, 3- «Mentre i grandi atleti dedicano molto tempo all'allenamento e poco tempo
    alla prestazione, i manager non fanno alcun allenamento, dedicando invece tutto il tempo ad una
    prestazione affannosa e  scarsamente ricca di insegnamenti, come invece potrebbe essere se  si
    "allenassero" sufficientemente».
 
                                                        Jim Lhoer
                                                         (Harward Business School)
 
 
C'è curriculuum e curriculuum…

Ebbene questo curriculuum vitae fa sorridere, non ci sono dubbi…
 
Ma non fanno forse piangere i curricula standard e pretenziosetti di tanti asini che non possedendo più un briciolo di personalità copiano gli schemi standard presentandosi come tanti replicanti di un mondo sempre più burocratico e sempre più privo di carattere?
 
Evviva il nostro aspirante ad un ruolo di comando, almeno di lui sappiamo come la pensa e quali sono le sue preferenze nella vita !     Voto: 10 e lode
 
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