DAL MONDO ECONOMICO, SCIENTIFICO, AZIENDALE E DAL NOSTRO "PENSATOIO"
Venerdi - Febbraio 25, 2011
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DAL MONDO ECONOMICO, SCIENTIFICO, AZIENDALE E DAL NOSTRO "PENSATOIO", ABBIAMO SCELTO PER VOI :
√ In regalo per voi : Come si decide in azienda. Qual è il fattore critico più importante nel processo che
porta a prendere le decisioni in azienda? Una ricerca rivela alcune cose interessanti di cui i manager
farebbero bene a tenere conto. Chiedere in segreteria.
√ Strategia, 3 - Avere o non avere una strategia. Chi ha una strategia è una persona felice perché è liberato
dallo stress che si genera quando i comportamenti sono preda di spinte contraddittorie che si elidono a
vicenda con grande spreco emotivo ed economico non essendo riconducibili ad un qualche fine superiore
che fa da bussola di riferimento nell'agire. Chi ha una strategia è come se fosse guidato da una saggezza
interna che gli permette di non abbattersi quando sembra che le cose vadano male e nemmeno di buttarsi
giulivamente dietro opportunità che non lo sono per nulla. Avere una strategia permette di ricondurre tutto
ciò che si fa, anche di faticoso o magari sgradevole o anche apparentemente inutile ad un disegno
realizzativo che è presente solo nella mente ma che riempie di significato tutte le azioni, tutti gli sforzi.
Tipico della strategia è che gli altri non la vedono e questo è il motivo per cui chiamano visionari coloro
che ce l'hanno. E anche che chi ha una strategia finisce alla lunga per essere un leader, proprio perché,
nello sforzo di "far vedere" coloro che non vedono, esercita una funzione di guida, che creerà altri leader,
in un vero e proprio sistema virtuoso. Infine, avere una strategia consente di valutare con facilità se
procedere o meno con una qualsiasi iniziativa: sì se questa avvicina all'obbiettivo, no se lo rende più
lontano. Una persona di valore è tendenzialmente, ineluttabilmente portata ad avere una visione strategica
ed infatti quasi sempre è anche una persona felice, che pensa positivo. Capi azienda e manager devono
assolutamente avere una strategia.
√ Autosviluppo, 1- Tutti gli esperti di ergonomia e di salute mentale concordano su una cosa: sul lavoro, ciò
che più contribuisce al benessere e alla creatività è la sensazione di «governare» ciò che accade in
opposizione al suo contrario, l'essere governati (dai tempi stretti, dalle cose che urgono, ecc.). Una delle
scoperte più interessanti è che l'«essere governati» spesso è più una condizione autocreata che reale.
Sembra cioè che la persona stessa, a forza di essere spinta a reagire, alla fine sviluppi una sorta di reazione
coatta, una sindrome dove l'agitazione produttiva non ha più una motivazione reale, assomigliando così
piuttosto ad una specie di copione psicologico. Qualcosa insomma di molto vicino alla famosa gravidanza
isterica. Non possediamo dati circa l'insorgenza quantitativa del fenomeno ma a giudicare dal fatto che
entrando in qualsiasi azienda/ufficio non c'è una persona che non sembri occupata senza un attimo di
tregua (soprattutto a scrutare dentro schermi di computer neanche dovessero scoprire in tempo il missile
nemico in avvicinamento) la faccenda deve essere preoccupante. Comunque vi poniate rispetto al
problema, un piccolo training vi sarà d'aiuto per invertire la nefasta tendenza ad essere controllati dalle
cose invece che a controllare le cose (vera o fittizia che sia la causa). L'esercizio si chiama Fai nulla per
due minuti e consiste in questo: smettete semplicemente di fare o pensare alcunché, sedetevi
correttamente prendendo coscienza del vostro corpo e della forza di gravità (cercate di percepirla) ,
socchiudete gli occhi , concentratevi nel respiro e diventate, per una volta, padroni di voi stessi. Uscite da
segue
questo esercizio con due o tre respiri profondi e proverete una strana sensazione di dominio e di energia
che per qualcuno potrebbe essere una sensazione completamente nuova. Ah, dimenticavamo, evitate di
farvi sorprendere da capi o dipendenti mentre fate l'esercizio.
√ La pulce nell'orecchio, 3 - Ci sono i produttori e ci sono gli imprenditori. Chi opera nel business è bene
che abbia le dee chiare se sta nell'una o nell'altra categoria. Beninteso, senza nessun giudizio di valore.
Non c'è una prima o una seconda classe. Solo, se sei un imprenditore o decidi di diventarlo dopo essere
stato uno straordinario produttore devi accettare l'idea che le regole del gioco per il cambiamento della
categoria sono li che ti aspettano e non hanno alcuna intenzione di lasciarti passare indenne.
√ La citazione memorabile, 3- «Mentre i grandi atleti dedicano molto tempo all'allenamento e poco tempo
alla prestazione, i manager non fanno alcun allenamento, dedicando invece tutto il tempo ad una
prestazione affannosa e scarsamente ricca di insegnamenti, come invece potrebbe essere se si
"allenassero" sufficientemente».
Jim Lhoer
(Harward Business School)
C'è curriculuum e curriculuum…
Ebbene questo curriculuum vitae fa sorridere, non ci sono dubbi…
Ma non fanno forse piangere i curricula standard e pretenziosetti di tanti asini che non possedendo più un briciolo di personalità copiano gli schemi standard presentandosi come tanti replicanti di un mondo sempre più burocratico e sempre più privo di carattere?
Evviva il nostro aspirante ad un ruolo di comando, almeno di lui sappiamo come la pensa e quali sono le sue preferenze nella vita ! Voto: 10 e lode.