DAL MONDO ECONOMICO, SCIENTIFICO, AZIENDALE E DAL NOSTRO "PENSATOIO"
Venerdi - Maggio 4, 2012 18:01     Visto:734     A+ | a-

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Il muro del suono - C’è un «punto X» nella crescita della piccola impresa che è paragonabile al muro del suono per i primi aerei che vi si avvicinavano, nell’immediato dopoguerra. Quando questo punto viene superato tutto il sistema va in crisi e l’esito può essere letale. Osservate questo grafico :
 

 
Il punto x segna il passaggio dall’area della Semplicità all’area della Complessità. Con la  crescita tutto aumenta, clienti, mercati, agenti, fatturato, prodotti, dipendenti, tecnologia ma anche procedure, normative, adempimenti, burocrazia. Finchè l’impresa si trova nell’area della
semplicità (finchè cioè il punto x non è stato superato) gli strumenti che l’imprenditore ha usato fin dall’inizio (soprattutto l’accentramento delle decisioni e il controllo personale su tutto e su tutti in azienda) sono perfettamente funzionali allo scopo: l’impresa cresce, gli affari vanno bene e nell’imprenditore si forma quasi inevitabilmente un senso di onnipotenza e di onniscenza, l’idea che solo lui possiede la chiave per mandare avanti l’azienda. Poi però arriva 
il muro del suono, la complessità comincia a farsi sentire pesantemente, alla sicurezza di prima subentra un inquietante senso di emergenza continua, i problemi si affollano, le soluzioni non arrivano, il personale è stressato e sconcertato. Cosa sta succedendo? E’ semplice: gli strumenti che andavano così bene nell’area della semplicità ora non solo non sono più adeguati ma diventano disfunzionali e pericolosi. Ma l’imprenditore non se ne accorge e procede pervicacemente sulla vecchia strada, peggiorando la situazione. Quando in azienda si passa il muro del suono e si entra nella complessità, la gestione familiare (quella che ha garantito il successo) va abbandonata e bisogna adottare la gestione manageriale, basata sulla delega delle responsabilità, sulla collegialità e sul lavoro di squadra. Ma l’imprenditore, portato ad agire su un terreno sconosciuto, si trova fortemente a disagio: deve accettare l’idea che tutto ciò che finora gli ha garantito il successo ora non funziona più. Come non capirlo? Ma c’è un’aggravante al fenomeno descritto, dovuta ai tempi : il famigerato «punto x » tende ad abbassarsi progressivamente, cioè la complessità oggi si incontra a livelli di crescita più bassi. A ciò concorrono l’intensificarsi della turbolenza normativa, legislativa e burocratica (nonostante le dichiarazioni governative di semplificazione) e l’innalzarsi degli standard organizzativi dovuto alla globalizzazione (ai fornitori, anche piccolissimi, si chiedono mentalità e competenza organizzativa allineate a quelle di clienti che spesso sono multinazionali). Anche la piccola impresa deve perciò attrezzarsi per fare il salto di qualità che le farà acquisire un modo di pensare adeguato ai suoi interlocutori (soprattutto clienti e fornitori) più evoluti dal punto di vista organizzativo. Questo è possibile con appositi programmi che puntano sulla metodica del lavoro collegiale ( sia al vertice  che alla base), sull’impiego del budget come strumento di direzione e sull’adozione di pratiche organizzative che danno all’azienda un assetto stabile, affidabile e presentabile.
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