Domenica - Febbraio 26, 2012
19:06
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In regalo per voi : «Se…». L’Italia del dopoguerra è stata una straordinaria fucina di uomini particolari che tutto il mondo ci invidiava e che hanno dato alla figura dell’imprenditore il suo carattere mitico, romantico, controverso ma anche carismatico ed emblematico di cosa dovesse significare «classe dirigente» in una società in veloce trasformazione. A cosa si ispiravano questi uomini quando non esistevano né libri di management né consulenti strategici e la loro stessa cultura di base lasciava spesso a desiderare ? Questo documento sintetizza con incredibile semplicità e profondità ciò che Luigi Einaudi consigliava agli imprenditori dell’epoca che erano nel bene e nel male autentica classe dirigente. Abbiamo motivo di ritenere che i Borletti, i Borghi, i Bassetti, i Pirelli, gli Agnelli, i Rizzoli, i Mattei, i Merloni, e tanti altri abbiano costruito i loro imperi e abbiano fatto cultura (l’impresa è cultura) interpretando in modo appassionato, convinto e assolutamente completo queste indicazioni frutto di una intelligenza e intuizione che possono e devono essere fonte di ispirazione più oggi che in passato. Più sugo in queste due paginette che in tanti pretenziosi MBA attuali. Chiedere in segreteria.
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