LAVORO E “VISIONE”: LA QUALITA’ CHE PORTA LONTANO
Venerdi - Luglio 5, 2013
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LAVORO E “VISIONE”: LA QUALITA’ CHE PORTA LONTANO
Ho voluto rappresentare, con queste cinque sintetiche trattazioni – il coraggio, la collaborazione, la determinazione, l’iniziativa e la visione, argomento di oggi – le cosiddette competenze della vita, che non sono nozioni che si apprendono a scuola ma piuttosto attitudini del carattere che saranno però determinanti, per avere successo sul lavoro, più di qualsiasi titolo accademico.
Va di moda in questo periodo, causa certamente la crisi economica, un certo modo di pensare negativo. Si dice per esempio: perché parlare di successo sul lavoro quando sarebbe già un successo il non perderlo quando si ha la fortuna di averlo o il riuscire a trovarlo quando ci si trova a spasso? Non è come essere su un altro pianeta? Infatti non lo è. Riflettere. Quando una situazione di mercato si fa veramente difficile, le aziende si riorganizzano e quelle che pensano al dopo-crisi cercano di avere la migliore squadra in campo, quale sarà la persona che avrà meno problemi nel trovare una valida occupazione, il mediocre tiraccampista privo di qualità o la persona veramente preparata? Dico questo solo per mettere sull’avviso molta gente che ha le idee poco chiare su come si ragiona oggi nelle aziende che stanno investendo e su quale possa essere la migliore strategia per crescere personalmente e avvantaggiarsi quando tutto attorno sembra vacillare.
Di cosa si tratta. Quando si parla di visione tutti pensano che essa riguardi solo i grandi manager o imprenditori e che l’uomo comune sia esentato dal possedere questa qualità. Nulla di più sbagliato. La visione non è altro che un’idea fondata su come dovrà essere raggiunto un determinato scopo. E’ tipico dell’uomo sano in possesso di tutte le sue facoltà mentali e fisiche, quando si accinge a dare il via ad un qualsiasi progetto, farsi come prima cosa un quadro mentale di tutta l’operazione, che parte prima dal generale e solo dopo arriva al dettaglio. Guardate come si comportano un elettricista, un idraulico o un falegname quando gli date un incarico. Capito ciò che volete ottenere, hanno forse bisogno che gli diciate dove trovare i materiali, quali attrezzi usare, come superare le eventuali difficoltà di realizzazione?
Eppure, in troppe aziende, una cattiva organizzazione ha come estirpato questa qualità dal cervello di molta gente, così che questi si comportano – ma solo sul posto di lavoro – come dei ciechi bisognosi di guida in ogni più minuta questione. Sarebbe bene che costoro riflettessero sul fatto che l’essersi fatti danneggiare, come persone, da un cattivo ambiente, non è per nulla una giustificazione, agli occhi di chi sta cercando qualcuno in gamba, circa la loro eventuale scarsa attrattività per un incarico. .
Come si comporta in azienda una persona che ha visione. Per prima cosa una persona che ha visione si preoccupa di comprendere in che cosa consiste il proprio ruolo nell’organizzazione, dove sta il contributo che ci si attende dalla posizione ricoperta. Poi, ma solo poi, si organizza, stabilisce i suoi obbiettivi personali – che si aggiungono a quelli che gli dà la Direzione – e stabilisce le priorità di azione. Egli ha chiaro come deve muoversi, quali leve attivare, quale strategia di massima deve seguire. Mentre la persona priva di visione ha bisogno di un mansionario perché la sua mente non riesce ad andare oltre a ciò che deve «fare» – e per questo necessita di imbeccate continue da parte dei suoi capi – chi ha visione ha bisogno solo che gli venga dato un obbiettivo, quindi si concentra immediatamente su ciò che vuole «ottenere» e non si disperde su attività superflue.
Un grande vantaggio di cui godono le persone che nel lavoro sono dotate di visione è costituito dal poter «finalizzare» qualsiasi attività, decisione, iniziativa. Questi individui “vedono” se una determinata cosa è connessa e in che modo con gli scopi che hanno in mente e questo costituisce uno straordinario strumento per valutare e decidere inclusioni, esclusioni, investimenti in tempo e in risorse, opportunità che si presentano. Tutto ciò si traduce in pratica in considerevoli risparmi di tempo e di sforzo e nella migliore profilassi possibile contro lo stress.
Perché nelle aziende servono oggi persone dotate di visione. L’epoca dell’azienda tayloristica a predominanza di lavoro ripetitivo è oramai tramontata. Oggi team e individui si trovano di fronte più che a routine programmabili a veri e propri rompicapo istantanei che vanno trattati quasi sempre con un approccio unico, creativo e rapido. Parlare oggi di professionalità significa il più delle volte parlare di capacità di soluzione di problemi lì dove questi vengono intercettati, senza possibilità di far conto su una catena gerarchica che peraltro diventa sempre più inconsistente. Una persona priva di visione destinata a muoversi in questi ambienti basati sull’iniziativa e sulla capacità di risposta sarebbe un vero e proprio pesce fuori dall’acqua.
Pepe Caglini