Lunedi - Maggio 28, 2012
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Si fa presto a dire yes-man, nei confronti di chi si arruffiana, con il tono di chi non ha mai piegato la testa. Eh, certo, gli altri tutti leccaculo, noi soli impavidi cavalieri del rischio. Parlare di yes-man in Italia è come parlare di calcio al bar dello sport. Ci sentiamo a casa, in un ambiente protetto. Fare una tassonomia della categoria, anche se in letteratura in verità non c’è un granché, non è difficile, perché basta guardarsi un attimo attorno e subito il quadro appare nitido, non serve un grande sforzo. Dunque la specie si divide in tre rami principali: la famiglia degli yes-man per vocazione naturale, quella degli adepti per cause di forza maggiore e quella degli yes-man strateghi, detti anche, ma la terminologia non è sempre accettata negli ambienti scientifici, paraculi.
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